Aron Devoti sul tetto del mondo

Aron soddisfatto a fine impresa

Il titolo è un po’ altisonante è vero, ma l’impresa portata a termine dall’avventuriero su due ruote ha in effetti una risonanza mediatica non indifferente. Aron Devoti, dopo aver “minacciato” l’impresa, l’ha davvero conclusa con successo fra l’ammirazione di tanti ciclisti e compagni di avventura.

Domenica scorsa, 27 Ottobre 2019, ha percorso per ben 11 volte la salita del Bocco, in modo da raggiungere la quota di 8.848 m di dislivello positivo, necessaria al raggiungimento del traguardo dell’Everesting, di cui abbiamo già parlato qualche giorno fa.

Incuriositi ed ammirati, abbiamo chiesto lui un piccolo resoconto della pianificazione e realizzazione della prova, eccolo nelle sue parole:

Conoscevo da tempo questa sfida sulle due ruote, un nome altisonante che lascia presagire a dislivelli importanti, 8848 per l esattezza.

Serviva allenamento e motivazione e dopo che un amico social (un ciclista vero, non uno come me) aveva portato a termine la sfida ho detto: “Dai, è il mio turno!”.

Da lì ho iniziato ad alzare l asticella dei giri, Brevetto Oro Geo Davidson, Coast to Coast in notturna e infine il più difficile from zero to Stelvio. Ad ogni traguardo mi son sentito più forte e consapevole dei miei mezzi, non tanto fisici perché in poco più di 3 mesi non si possono avere quanto mentali.

Con alcuni “accompagnatori”

Ero pronto per scalare l Everest, calcolo i tempi di ascesa e discesa, 11 volte sono tante, presumo 16/18 ore di tempo effettivo, non sono un fulmine ma posso fare senza soste, giusto pochi secondi per prendere dall’auto il mangiare e l acqua quando necessario. Parto alle 00, di notte il bioritmo è rallentato e faccio fatica ad andare, inoltre la discesa è lunghissima  e fredda nella parte finale, è difficile ma tengo duro e alle prime luci del giorno 5 salite le ho messe in cassaforte.

Iniziano a spuntare i primi amici in sella e pedalare diventa più facile, si chiacchiera e i metri aumentano come aumentano gli amici attorno.

È bello, sono felice e mi faccio prendere dall’entusiasmo, settima risalita col miglior tempo, risultato : ottava coi crampi! Si riparte col profilo basso, ne mancano ancora 3, per fortuna grazie agli ultimi amici rimasti ed alla famosa “testa” seppur interminabile il dislivello rimasto diventa prassi, le gambe girano da sole ed è solo questione di tempo.

All’ultima salita ormai al buio, insieme all’unico sopravvissuto della giornata inizio a riflettere sul chi me l avesse fatto fare, sulla pazzia della cosa. Scherzo con me stesso, io così mi sento vivo più che mai e dopo 21 ore, 340 km e 9000 mt di dislivello sono al Passo del Bocco e tanti amici sono lì ad aspettare e festeggiare la conclusione di una giornata da ricordare, una giornata in cima al mondo! 

Complimenti ancora Aron da tutta la Geo Davidson, un bel modo di interpretare il ciclismo, amicizia, sfida con sé stessi, e gioia per i risultati raggiunti da condividere.

Ci permettiamo un piccolo pensiero in chiusura dato che così a leggerlo sembra tutto facile e scontato, vi assicuriamo che così non è, naturalmente ci vole un pizzico (anche di più) di follia perché la testa regga, ma sopratutto un fisico non indifferente che possa reggere tutto quello sforzo (Don’t try this at home!) 😀